Ogni anno, gli amministratori di condominio si trovano ad affrontare il compito di comunicare all’Agenzia delle Entrate le spese di ristrutturazione edilizia e risparmio energetico su parti comuni condominiali. Per il 2025, la scadenza è fissata al 17 marzo (il 16 cade di domenica), una data importante per garantire che i contribuenti possano usufruire delle detrazioni fiscali spettanti. Ma quali sono gli obblighi specifici e come gestire al meglio questa comunicazione?

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Cosa prevede l’obbligo di comunicazione

comunicazione dati relativi agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati su parti comuni di edifici residenziali

L’obbligo di comunicazione a carico degli amministratori di condominio (articolo 2 Decreto Ministro Economia e Finanze 1/12/2016) non si limita alle sole spese di ristrutturazione, ma si estende altresì alle spese per risparmio energetico e quelle per i mobili e i grandi elettrodomestici sulle parti comuni condominiali.

Questi dati sono fondamentali per permettere ai singoli condomini di beneficiare delle detrazioni nelle proprie dichiarazioni dei redditi. L’Agenzia delle Entrate ha, infatti, specificato all’interno delle sue FAQ che “Non sono previste soglie minime per la trasmissione del dato né è prevista la possibilità per il singolo condòmino di esercitare opposizione all’inserimento dei dati nella dichiarazione precompilata.”.

Quali dati devono essere comunicati

Gli amministratori devono trasmettere le seguenti informazioni:

  • L’importo totale delle spese sostenute per i lavori sulle parti comuni del condominio.
  • La ripartizione delle spese tra i condomini, includendo il codice fiscale di ciascun contribuente.
  • La specifica degli interventi realizzati e le eventuali modalità di pagamento utilizzate.

È importante che tutti i dati siano precisi e completi, al fine di evitare errori che potrebbero compromettere l’accesso alle agevolazioni fiscali.

Scadenza 17 marzo 2025: perché è così importante

Il termine del 16 marzo 2025 (spostato al 17 marzo perché il 16 cade di domenica) rappresenta una data limite fondamentale. La trasmissione tempestiva dei dati è essenziale per due motivi principali:

  1. Agevolazioni per i condomini: I condomini possono inserire le detrazioni nei loro modelli dichiarativi solo se i dati sono stati correttamente inviati dall’amministratore.
  2. Sanzioni per ritardi: Gli amministratori che non rispettano la scadenza rischiano sanzioni amministrative, oltre a possibili disagi per i condomini rappresentati.

Strumenti per semplificare il processo

Per agevolare il compito, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione un portale online dedicato, dove è possibile compilare e inviare la comunicazione in formato digitale. Inoltre gli Amministratori di Condominio possono delegare tale incombenza ad un Commercialista che possa curare per loro conto tale adempimento.

Errori da evitare

Alcuni errori comuni che è importante prevenire includono:

  • Mancata indicazione dei dati catastali delle unità immobiliari coinvolte.
  • Errata ripartizione delle quote tra i condomini.
  • Mancanza della delibera assembleare che ha approvato i lavori.

Ulteriori precisazioni dalle FAQ dell’Agenzia delle Entrate

L’agenzia delle Entrate ha pubblicato una serie di FAQ interpretative che aiutano gli amministratori condominiali e i loro consulenti a compilare correttamente la Dichiarazione. Qui di seguito nei vengono sintetizzati i contenuti:

  1. In primis non ci sono soglie minime di esenzione
  2. Se sono arrivati dei rimborsi da parte di un terzo soggetto, le spese da indicare sono solo quelle effettivamente rimaste a carico dei condòmini.
  3. Se si effettua la comunicazione per un condominio privo di codice fiscale (condominio minimo), bisogna utilizzare il progressivo 1. Se i dati da comunicare saranno di due condomìni minimi (senza codice fiscale), si utilizzeranno i progressivi 1 e 2 per distinguerli. Per tre condomìni i progressivi da utilizzare saranno 1, 2 e 3 etc.
  4. Considerato che il limite di spesa sulle parti comuni condominiali cambia a seconda di quelle che sono anche le pertinenze autonomamente accatastate, queste devono essere dichiarate come da istruzioni dell’Agenzia delle Entrate
  5. La comunicazione si complica ancora di più se negli edifici è stato fatto sia il sismabonus che la ristrutturazione, in quanto da un lato sono interventi con massimale in comune, che però hanno aliquote di detrazione diverse. In questo caso, spiega l’Agenzia delle Entrate attraverso un esempio, si dovrà provvedere a dichiarare diverse tipologie di intervento in record separati, facendo attenzione a non superare il massimale omnicomprensivo medio di € 96.000,00 (ristrutturazione + sismabonus) per unità immobiliare.

Conclusione

L’obbligo di comunicazione delle spese di ristrutturazione e di risparmio energetico entro il 16 marzo 2025 (rinviato quest’anno al 17 marzo) è una responsabilità cruciale per gli amministratori di condominio. Una gestione puntuale e precisa di questa scadenza non solo tutela gli interessi dei condomini, ma consente anche di evitare problemi legali e amministrativi. Pianificare con anticipo, affidarsi a Commercialisti esperti della fiscalità condominiale e mantenere un costante aggiornamento sulle normative fiscali sono passi fondamentali per un’amministrazione condominiale di successo.


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