Gli affitti brevi (chiamati anche locazioni turistiche) presentano molteplici aspetti normativi che devono essere gestiti correttamente, per questo è essenziale affidarsi ad un Commercialista specializzato in affitti brevi.

Affitti brevi
La cedolare secca sugli affitti brevi
Se vuoi affittare una tua abitazione per brevi periodi, inferiori al 30 giorni annui per ciascun ospite, puoi optare per la tassazione sostitutiva con cedolare secca sugli introiti che avrai da questa attività.
Se non sei l’unico proprietario di quest’immobile, è bene ricordare che la decisione di assoggettare il reddito percepito a cedolare secca è personale e può essere esercitata o meno da ciascun compropietario.
Il vantaggio della cedolare secca è apprezzabile quando hai già altri redditi di una certa rilevanza che sono imponibili IRPEF. Pertanto la scelta di assoggettare gli affitti brevi a cedolare secca ti eviterà di vederti tassati i redditi da locazioni turistiche alle ben più alte aliquote IRPEF degli ultimi scaglioni.
A quanto ammonta la cedolare secca sugli affitti brevi?
La cedolare secca sugli affitti brevi è pari al 21% per il primo immobile che dai in locazione con questo regime fiscale; dal secondo in poi la cedolare secca passa al 26%. Ricordati, inoltre, che non puoi affittare più di quatto case con le locazioni brevi senza aprire partita IVA.
Affitti brevi e cedolare secca al 26%, ma conviene?
Probabilmente ti sarai chiesto se affittare i tuoi appartamenti con la cedolare secca del 26% dal secondo immobile in poi sia conveniente, considerato che se aprissi una società immobiliare sotto forma, per esempio, di S.r.l., l’IRES (Imposta sui redditi prodotti dalle società) sarebbe al 24%.
Dunque, valutando insieme ad un Commercialista esperto in locazioni brevi quanti immobili hai da affittare e quanto fatturato genera questa tua attività economica, si potrebbe valutare la costituzione di una S.r.l. immobiliare per, appunto, gestire le locazioni previ.
Affitti brevi su portali turistici: ma perché ti viene trattenuta una ritenuta d’acconto?
Se non hai partita IVA, i più importanti portali per le prenotazioni turistiche ti addebiteranno una ritenuta d’acconto del 21% e la verseranno per tuo conto all’Agenzia delle Entrate. Ogni anno, poi, riceverai una certificazione con la quale il portale turistico ti attesterà di aver versato per tuo conto la ritenuta d’acconto all’Agenzia delle Entrate.
Non dovrai far altro che scomputare tale ritenuta d’acconto dalla cedolare secca che effettivamente dovrai allo Stato.
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